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In Italia il moltiplicarsi degli esponenti di questa categoria di artisti - cresciuta specialmente nella seconda metà del Novecento - ha portato al formarsi di diverse scuole cantautorali (anche se la loro definizione specifica è piuttosto vaga, e riferita sostanzialmente alla città di nascita o di adozione degli artisti piuttosto che alle loro caratteristiche poetiche): le più note sono comunque quella genovese, quella romana, la napoletana, la bolognese e la milanese, sebbene il fenomeno si sia poi diffuso su scala nazionale.
Jacques Brel è stato con Georges Brassens un modello per molti cantautori italiani, soprattutto della scuola genovese.

La parola cantautore fu creata nell'ambito della casa discografica RCA da Ennio Melis e Vincenzo Micocci nel 1959 per il lancio di Gianni Meccia. Ovviamente, già vi erano stati dei personaggi che scrivevano e cantavano le proprie canzoni, come Fred Buscaglione, Renato Carosone, Domenico Modugno, Odoardo Spadaro, Ettore Petrolini, Rodolfo De Angelis e - andando ancora più indietro nel tempo - Armando Gill (1877-1945), uno dei primi a firmare sia i testi che le musiche delle sue canzoni (come spiegava nella celebre presentazione che faceva precedere ai suoi spettacoli: Versi di Armando, musica di Gill, cantati da Armando Gill) e il napoletano Berardo Cantalamessa, il primo ad incidere una sua canzone su disco 78 giri, la celeberrima 'a risata, nel 1895.
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wikipedia.org/wiki/Cantautore